6 dic 2017

STORIA DEL TEATRO GIAPPONESE

E' un libro ben scritto che spiega il teatro giapponese tradizionale. Dal rito allo spettacolo, sono descritte la sua transizione e la sua evoluzione cronologicamente e in modo molto preciso. 
Le semplici danze che erano esibite durante i riti e le celebrazioni per richiamare la divinità o per auspicare la prosperità del raccolto, iniziarono a essere esibite nella corte imperiale e nei templi scintoisti, e alla fine diventarono i programmi dei spettacoli. Queste danze semplici, collegandosi con gli strumenti musicali come i tamburi, i flauti e i liuti, con il tempo hanno iniziato ad avere le battute e le sceneggiature e si sono sempre raffinate e si sono ramificate.
E la musica e le danze sacre che tutt'ora vengono eseguite nei templi scintoisti e nella corte imperiale mi interessano sempre più, andrò a vederle da qualche parte...
Il no è una forma di teatro tradizionale giapponese, caratterizzato dalla lentezza dei movimenti e dall'uso delle maschere. Le scene vengono rappresentate dagli attori su un palcoscenico in legno di cipresso (hinoki) e accompagnate dalla musica, e le battute sono solitamente cantate dai cantori.
Il Kyogen è una forma di teatro comico giapponese, si è sviluppato insieme con il no.
Il bunraku è il teatro dei burattini, rappresentato da tre parti; la manipolazione dei burattini, la recitazione del testo e l'esecuzione della musica. Si è fiorito proprio qui ad Osaka dove si trova il teatro nazionale riservato a quest'arte.
Il Kabuki è un genere teatrale rappresentato dagli attori tutti maschi con il trucco caratteristico e i costumi sfarzosi. 
Un momento di riposo ai soliti posti miei preferiti...
Quando arriva il dicembre, all'improvviso mi trovo affaccendata in mille cose da fare...

3 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Mi piacciono molto i colori vivaci e le scenografie del teatro giapponese, in particolare bunraku e kabuki.

Giulia Pulerà ( GIULYBLADER ) ha detto...

Grazie per la lettura molto interessante! ;)
Buon Natale anche a te!!!

Titti ha detto...

@ Ariano Geta,
sapevo bene che conosci bene il bunraku...

@ Giulia Pulerà,
grazie, anche a te!